Dangerous - quando il thriller è trash
- info909442
- 22 feb 2022
- Tempo di lettura: 4 min

Recita la pagina di wikipedia in inglese: Dangerous è un film thriller d'azione del 2021 diretto da David Hackl e interpretato da Scott Eastwood, Tyrese Gibson, Famke Janssen, Kevin Durand e Mel Gibson. Il film è uscito nelle sale e on-demand il 5 novembre 2021. Ha ricevuto recensioni negative dalla critica per la trama e il montaggio, anche se alcuni elogi sono stati dati alla performance di Eastwood.
Iniziamo da qui, partendo dall'assunto che sono assolutamente d'accordo con quelle poche righe.
Nel cast figurano nomi eccellenti, a partire, dal rovescio, dal basso, da quel Mel Gibson che con carriera onorata quarantennale una parte del genere l'ha recitata ad occhi chiusi, lo psichiatra dedito al bicchiere che, però, ha a cuore i suoi pazienti sarà stato un modo per arrotondare e pagare le tasse. Altro non si spiega, qui sul 100% ha dato un dodici? Ed è bravissimo eh, ma si vede che sta facendo un onesto compito.
Tyrese Gibson, reduce dalla saga pluripremiata di F&F, appare in pochi minuti iniziali, uno sceriffo inflessibile e un po' ottuso che viene ammazzato. Sì ma che spoiler è? E' afro americano giusto? E quindi come da cliché deve morire. BAH.
Famke Janssen, che dovrebbe essere la dura del FBI, appare troppo poco e con una pg scritta con i piedi mentre sono in ammollo dalla pedicure. Ma sul serio una del FBI che deve catturare "un pericoloso criminale sociopatico" va da sola e senza nemmeno un minimo di attrezzatura, aspetta al molo per la barca come una disgraziata qualunque? Per comparire nel momento clou e pigliarsi una pallottola alla spalla? Terribile occasione sprecata. Ah beh ovviamente ha il collega giovane che le procura tutte le info, maschio e giovane chiaramente.
Kevin Durand non sapevo chi fosse, ho dato una scorsa alla sua carriera, non è che sia proprio l'ultimo arrivato, ma qui è un vilain da macchietta, vestito tutto chic e con il cervello di una gallina drogata e accompagnato da una improbabile gang di cattivi che ignorando l'assunto di Tuco Ramirez (Quando si spara, si spara, non si parla) fanno i soliti discorsoni da cattivacci mentre stanno per fare una cattiveria, quindi battutine cattive, sorrisetti da maniaci di spot di terza categoria ecc...
Arriviamo al clou, il motivo per cui ho affrontato questa fatica che tra Ercole e Sisifo mi tolgono la polvere dai mobili, Scott Eastwood. Guardo il trailer, mi piace, poi penso: meno male dai, ecco una bella occasione per far vedere che anche con quel cognome lui si distacca dalle attese e le colma tutte, insomma è un bravo attore...E lo è, poveraccio, dal principio alla fine, dà l'unica prova decente di questo film! Ma non poteva portarlo tutto sulle spalle.
La trama: Dylan "D" Forrester (Scott Eastwood), sociopatico che sta scontando una pena con la condizionale, in casa, tenuto in cura dal dottor Alderwood (Mel Gibson) ha come unica finestra sul mondo le lettere che gli scrive il fratello Sean, che vive su una isola che si chiama Guardian island. Lettere che, però, nonostante esprimano chiaramente il desiderio del fratello minore di rivedere D e una non ben chiarita cosa da fare che non vuol fare o forse sì, non avranno l'esito sperato perché Sean muore e D lo saprà grazie all'ennesima lettera che gli scrive la cognata.
Nel mentre irrompe un tipo in casa di D, con l'intento di fargli del male e D lo picchia e lo lega nella doccia, si sfila la cavigliera di posizione e raccolte le sue cose va serenamente a Guardian Island. Arriva, accolto malissimo da una madre graniticamente convinta che il figlio maggiore sia solo terribilmente cattivo, mentre il minore era una perla, madre che si ricrederà all'ultimo in un finale che mette i brividi e non per la commozione, da una barista un po' sciroccata che aiuta a dirigere il B&B di Sean, da una cognata che è la sola che si dimostra un minimo interessata umanamente a D, da un amico di Sean che forse era la parte comica del film, chissà e da Freddie, il nipotino che in due domande e in due risposte che riceve, bontà sua, si convince che alla fine sto zio pazzo non è pazzo. Lo sceriffo chiama gli agenti del FBI e invece, sorpresona, si presenta un certo Cole, cattivone con tanto di banda di cattivoni, che vuole chissà che cosa da quell'isola. Tutti quelli della casa, che è un vecchio forte della marina militare degli Stati Uniti e quindi ha un magnifico e inutile meccanismo che sigilla tutto con paratie di acciaio, credono che i cattivoni siano lì per colpa di D e lo incitano ad andare via dalla casa, per salvarsi dai cattivoni. Lui li aiuta, telefona al dottore, chiede aiuto, mette KO un po' di gente senza ammazzarla perché si sta "curando" (ah la sociopatia non è curabile eh) e poi va via, cacciato dai suoi, poi fa fuori altra gente, poi sappiamo che lui lavorava con Cole, che fa tutto il discorsone del "senti a me torna con noi", poi scappa, poi torna in casa, poi aiuta i suoi e poi ...
Tutto diventa da thriller a trash. Ci sono scene che dovevano essere epiche forse, una su tutte la mitragliatrice del sottomarino, ma diventano assolutamente comiche, assurde e quindi trash. Non c'è modo di scappare da una regia inesistente che quando ricorda di esserci diventa sciatta e approssimativa, dialoghi da B movie, prove attoriali al limite del minimo sindacale per la paga. Su tutti giganteggiano l'onestà e la bravura di Scott Eastwood, al quale consiglio serenamente di chiedere danni per l'immagine. Le scene di azione sono un po' come quelle del primo XXX ma rivisitate e corrette e la tensione del thriller, che ci aveva mostrato inizialmente un D che si allena, che è tutto silenzioso e teso, la tensione manca, del tutto.
Se voleste vederlo, almeno per Scott, è su Prime.
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